Farine di insetti: giusto o sbagliato consumarle?
28/03/2023

Le farine di insetti: cosa sono?
Quelle in commercio sono farine derivate da quattro insetti:
- grillo
- larve di Alphitobius diaperinus
- Tenebrio molitor (tarme)
- Locusta migratoria
Qualche giorno fa il governo ha presentato quattro decreti per regolamentarne la distribuzione. Questi prodotti avranno scaffali dedicati ed etichettature chiare e trasparenti per il consumatore, così che non ci possa essere confusione con altre farine o derivati. Venerdì 27 marzo è uscito su La Gazzetta dello Sport un mio contributo sul tema.
Le farine di insetti sono prodotti sicuri?
Sì, le direttive europee su salute e sicurezza alimentare, in vigore da oltre vent’anni, il regolamento europeo sui novel food e i decreti attuativi italiani sulla distribuzione di questi prodotti sono molto severi; inoltre, se per l’Unione Europea si tratta di cibi nuovi, in realtà gli insetti rappresentano un’alternativa alimentare già diffusa in altre parti del mondo e il Ministero della Salute e INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) hanno definito i requisiti per la produzione e il controllo di qualità di queste farine.
Quali sono le proprietà nutrizionali delle farine d’insetto?
Si tratta di farine molto nutrienti, ad altissimo contenuto proteico, anche il triplo di quanto contenuto nella carne, per intenderci, ma contengono anche molta fibra, vitamine e sali minerali.
La farine di insetto possono causare allergie?
Non più di altri alimenti. Le scaffalature dedicate e le etichettature garantiranno piena trasparenza al consumatore. Si sconsiglia l’utilizzo da parte dei minorenni di integratori a base di una delle quattro farine autorizzate, quella derivata da larve di Alphitobius diaperinus, proprio per il rischio di allergie. Inoltre, consumiamo abitualmente crostacei e molluschi che contengono chitina, un potenziale allergene contenuto anche nelle farine d’insetto, dunque dovranno prestare maggiore attenzione i soggetti che sanno già di essere allergici a ai frutti di mare: anche questo sarà specificato sulle etichette. Non dimentichiamo che gamberi, cozze, vongole e lumache fanno parte dell’alimentazione italiana ed europea da secoli.
Il loro utilizzo può ridurre l’impatto ambientale di alimenti proteici di origine animale?
Il loro utilizzo può avere un impatto positivo sulla sostenibilità ambientale in un’ottica di riduzione del consumo di carne, ma anche per limitare la produzione intensiva di soia e mais, le cui coltivazioni rappresentano un problema per l’ambiente. Certo, non va sottovalutato l’aspetto economico: un kg di farina di insetto costa per il momento molto più di un kg di carne o di farina di soia o di mais.